Per poter valutare in modo realistico il livello di rischio associabile a un edificio o abitazione è
indispensabile affidarsi a una valutazione strutturata, che prevede l’analisi della posizione delle finestre rispetto alla strada, la loro raggiungibilità per mezzo di grondaie, tubi o sottotetti, la comoda presenza di balconi o terrazzi, e la generale appetibilità data dal tipo di edificio.
Inoltre, bisogna tenere a mente che ogni dispositivo di sicurezza possiede una diversa resistenza fisica all'intrusione da parte di un malintenzionato, che viene calcolata sul tempo e sugli sforzi necessari a completare l’effrazione, il tipo di strumenti impiegati e la quantità di rumore generato.
Le categorie di antieffrazione (Resistance Class) sono suddivise in RC1, RC2, RC3, RC4, RC5, RC6.
Per gli edifici a uso abitativo le resistenze RC1, RC2 e RC3 sono da considerarsi sufficienti per
scoraggiare il ladro e farlo desistere da un tentativo di effrazione, in quanto questo richiederebbe troppo tempo, eccessivo rumore e l’impiego di attrezzi specialistici non alla portata di tutti.
Sulla base dell’esito di queste analisi si verrà poi a individuare il sistema di sicurezza più efficace.